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Quale ruolo per le istituzioni finanziarie europee?

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7 Aprile 2020 19:00/21:00


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Prima iniziativa del miniciclo La svolta, a cura di Co.Mu.Net-Officine Corsare e Il Corsaro.

Il miniciclo si propone di individuare e discutere le trasformazioni necessarie delle istituzioni finanziarie e delle politiche economiche europee, alla luce della crisi economica innescata dalla pandemia del Coronavirus.

L’incontro vedrà la partecipazione di Massimo Amato (Università Bocconi) e Giuseppe Montalbano (Ph.D. in Political Theory and Science), che analizzeranno il ruolo delle istituzioni finanziarie europee.

La discussione toccherà anche le novità emerse nel corso della giornata dalla riunione dell’Eurogruppo, che dovrà trovare un accordo sulle misure da implementare a sostegno dell’economia degli Stati membri.

Tre soluzioni sul tavolo, eventualmente da coordinare in diverse fasi:

  1. MES a condizione che sia usato solo per l’emergenza: 240 mld a disposizione
  2. 200 mld di bond emessi dalla BeI
  3. 100 mld dal fondo Sure per finanziare le CIG

A queste si aggiunge una quarta proposta, promossa da Gentiloni e Thierry Breton: obbligazioni a lungo termine emesse da un fondo europeo e destinate al rilancio industriale.

Nessuno spazio di negoziazione paiono avere i coronabond, anche se ieri sera Giuseppe Conte è stato chiaro: Mes no, Eurobond sì.

La distanza che separa i paesi pro austerity dai paesi che invocano un radicale cambio di passo all’Europa. L’ipotesi più probabile sembra quella di un rinvio al Consiglio europeo dopo Pasqua.

L’evento sarà trasmesso in streaming, alle 19 di martedì 7 aprile 2020, sulla pagina facebook.com/comunetofficinecorsare.

La svolta

Nulla è come prima, lo abbiamo capito e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Benché si tratti di un fattore esogeno, l’emergenza dovuta al Corona virus sta amplificando la crisi economica che si stava già profilando all’orizzonte nei mercati finanziari prima della sua diffusione. Come ogni antecedente storico, anche la crisi che stiamo vivendo sta portando allo scoperto le crepe strutturali impresse sull’architettura istituzionale europea da politiche economiche incentrate sul dogma dell’auto-regolazione dei mercati. A differenza di quanto avvenuto dopo la crisi del ’29, le politiche di austerity avviate in Europa all’indomani dell’ultima crisi economico-finanziaria hanno eroso le strutture di welfare pubblico senza conseguire i risultati annunciati al costo di lacrime e sangue.

La scommessa di questo miniciclo di dialoghi a distanza  è quella di mettere a fuoco le sfide poste dalla crisi attuale e, al contempo, delineare alternative radicali, desiderabili e praticabili durante e dopo questa fase emergenziale.

Mai come in questo momento sentiamo l’esigenza di sottrarre le questioni economiche al tecnicismo degli esperti, senza per questo rinunciare alla competenza critica di chi ha fatto della scienza economica una professione. I relatori coinvolti in questo miniciclo ci aiuteranno a dipanare alcuni dei principali nodi problematici che questa crisi ci impone di sciogliere: dalle politiche monetarie della Banca centrale europea alle nuove misure di pianificazione pubblica da mettere in campo a emergenza finita, passando attraverso le misure anti-crisi da adottare nell’immediato.

La crisi che stiamo vivendo può diventare l’occasione per ripensare radicalmente le politiche economiche in vista di una socializzazione della ricchezza prodotta collettivamente, anche a partire da un ritorno al controllo coordinato dagli Stati sulla circolazione di capitali finanziari.

I contributi di ogni relatore e il dibattito che seguirà consentiranno di mettere a fuoco le proposte programmatiche di un “Memorandum contro la crisi”, che potrà essere diffuso a livello locale e nazionale durante e dopo la crisi che stiamo attraversando.

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