Il nostro incontro “Torino resiste solidale” si basa sulla volontà di aprire uno spazio pubblico di discussione e coordinamento tra singoli e realtà organizzate, al fine di elaborare un’azione sinergica, capace di rispondere ai molteplici bisogni esplosi con il prolungarsi della crisi sanitaria legata al Covid19.
Siamo consapevoli che, oltre a un ragionamento sull’attivazione nella fase di crisi che stiamo vivendo, è necessaria anche un’ottica di medio-lungo periodo sugli effetti devastanti che la pandemia rischia di avere in termini sociali.
Si sono condivise le azioni che ciascuna realtà o singolarità ha messo in campo in risposta a diverse tipologie di bisogni diffuse sul territorio di Torino e si sono affrontati alcuni temi (situazione delle persone senza dimora, questioni abitative, educativa scolastica, questioni legate a minori e genere), ancora non del tutto emersi a livello pubblico, che restituiscono un quadro preoccupante della complessa crisi socio-economica in divenire. Si è inoltre condivisa la situazione relativa all’emergenza alimentare, su cui tant* de* presenti sono attiv* all’interno della rete solidale del Comune o dentro reti autorganizzate di quartiere.
L’assemblea ha individuato alcune linee di lavoro per le settimane successive, a partire dalle realtà presenti, con l’ottica di allargare ad altri soggetti già attivi o attivabili a livello di comune o di quartiere:
- Mappatura delle azioni già attive, al fine di aumentarne complessivamente coordinamento ed efficacia e favorire una diffusione pubblica di informazioni privilegiando l’accessibilità maggiore possibile, a partire dal lavoro di Co.Mu.Net-Officine Corsare (sportello Semplifica), di Arteria, di VivoIn e attraverso gli strumenti di ViralSolidarity e Covid19Italia Help.
- Call to action indirizzata a singol* che siano interessat* a partecipare ad attività solidali, fisiche o digitali, da indirizzare secondo aree di competenza e di residenza. Rispetto alle azioni fisiche ci si raccomanda di garantire la salute de* coinvolt* nell’attuazione dei protocolli di sicurezza sanitaria.
- Rispetto al sostegno alimentare si rimanda al coordinamento tra le realtà già attive (Fooding, Snodi, Eco dalle città, comitati di zona), cui si trasmetteranno le disponibilità che pervengono dalla call to action, in accordo con i criteri definiti dai poli attivi.
- Attivazione di un gruppo di lavoro sulle questioni abitative, che ne affronti tanto gli aspetti più emergenziali quanto i problemi strutturali, provando a costruire un lavoro di denuncia e pressione per l’attivazione a livello locale di interventi pubblici massicci che rispondano al tema alla luce della diffusa assenza di reddito e della crescita del numero delle persone senza dimora.
- Attivazione di un gruppo di lavoro su recupero e distribuzione di beni essenziali non alimentari (pannolini, assorbenti, prodotti igienico-sanitari), a partire dal lavoro di ConTatto – Laboratorio Ostetrico e in sinergia con le reti di distribuzione alimentare.
E’ emersa, poi, la necessità di mantenere una forma di coordinamento snello della rete, attraverso riunioni generali pubbliche e con cadenza costante, al fine di verificare il lavoro e approfondire ulteriori bisogni e temi che la crisi sociale farà emergere.
Infine, il coordinamento si è proposto di cercare una convergenza con altri spazi di discussione aperti, favorendo una dinamica di cooperazione solidale di dimensione cittadina.
Avvocato di strada – Torino, Carovane Migranti, Comunet – Officine Corsare, Oltrelabarriera e VivoIn