La lotta dei lavoratori della ex-Gkn e l’approvazione della legge sui Consorzi di sviluppo industriale

La lotta dei lavoratori della ex-Gkn e l’approvazione della legge sui Consorzi di sviluppo industriale

— di Matteo Amatori e Benedetta Celati

Ridicolo-impossibile-possibile-probabile-reale: è stata questa la sequenza di reazioni scatenate nel corso degli ultimi 8 mesi dal disegno di legge regionale elaborato dalle intelligenze solidali messe a disposizione anche da Comunet per la reindustrializzazione dal basso dell’ex-Gkn.

La legge votata la notte tra venerdì 20 e sabato 21 dicembre dal Consiglio Regionale della Toscana sui Consorzi di Sviluppo Industriale può rappresentare una svolta per l’approccio delle istituzioni pubbliche locali alle crisi industriali e alle minacce di delocalizzazione. La legge, che mira a regolamentare e promuovere l’istituzione di Consorzi di Sviluppo industriale sul territorio toscano, mette a disposizione uno strumento importante a favore delle istituzioni e degli enti locali, per affrontare le crisi industriali e i fenomeni di speculazione sugli stabilimenti produttivi. Con i Consorzi di Sviluppo Industriale Regione, città metropolitana e comuni potranno intervenire e contribuire alla creazione di impresa e alla definizione di piani di sviluppo economico sui territori. Questo testo di legge, inoltre, mira a promuovere e sostenere il recupero cooperativistico d’impresa attraverso il protagonismo di lavoratori e lavoratrici di aziende in crisi o a rischio di delocalizzazione, proprio come nel caso della ex-Gkn. Il progetto industriale di riconversione ecologica della fabbrica di Campi Bisenzio, promossa dai lavoratori e dalle lavoratrici della ex-Gkn e dalle intelligenze solidali rappresenta l’esito più alto che si possa immaginare in termini di promozione di uno sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile e integrato all’interno di un territorio.

In un Paese che ha smesso da decenni di programmare e sostenere piani coordinati di sviluppo economico tra territori e di promuovere lo sviluppo di nuovi settori economici industriali a sostegno della riconversione ecologica di quelli in crisi, la legge sulla regolamentazione per l’istituzione dei Consorzi di Sviluppo Industriale in Toscana rappresenta il precedente di un possibile cambio di visione, e noi speriamo anche di rotta, su come immaginare politiche di sviluppo e processi di riconversione industriale all’interno dei territori. Ciò che oggi è necessario sfatare è la convinzione sedimentata per cui le politiche pubbliche non possano, o addirittura non debbano, influire sui processi economici all’interno dei confini nazionali e regionali. In questi anni abbiamo assistito inermi ad una de-responsabilizzazione costante della politica istituzionale su crisi industriali, delocalizzazioni e fenomeni di speculazione sugli stabilimenti produttivi all’interno del territorio nazionale. La politica è stata incapace di svolgere un ruolo propositivo per invertire i processi di deindustrializzazione in atto in tutto il Paese. I numerosi e generosi aiuti economici concessi alla proprietà delle imprese nell’ultimo trentennio sono stati privi di una qualsiasi progettualità: non deve stupire, quindi, che non abbiano saputo incidere sull’occupazione, sulle condizioni (retributive, contrattuali, organizzative) del lavoro, sulla sua utilità sociale e sulla compatibilità ecologica dei suoi prodotti. Soprattutto, in questi anni è mancata una visione complessiva e d’insieme in termini di pianificazione capace di anticipare o almeno di reagire efficacemente alle crisi industriali.

Il testo di legge è l’esito di un processo di elaborazione collettiva a cui ha partecipato attivamente anche il Collettivo di Ricerca Sociale, che oggi è parte integrante di Comunet – Officine Corsare. Il caso Gkn ha il grande merito di saper fare scuola e di poter essere un esempio per altre realtà e per i tanti lavoratori e le tante lavoratrici di aziende in crisi presenti in Italia.

La legge sui Consorzi è stata corredata di strumenti per favorire la nascita e lo sviluppo di società cooperative nate da tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che vogliono intervenire per recuperare la propria azienda in crisi. Abbiamo voluto che, oltre agli enti territoriali, potessero aderire ed entrare a far parte dei Consorzi stessi le cooperative dei lavoratori. Con il consorzio si potranno definire gli ambiti di intervento territoriali e determinare la pubblica utilità degli stabilimenti oggetto di crisi o a rischio delocalizzazione. Gli enti comunali potranno, in ultimo, anche espropriare i capannoni industriali grazie alla funzione di pubblica utilità dichiarata dai piani regolatori consortili. Ai consorzi spetta inoltre la facoltà di riacquistare la proprietà delle aree cedute per attività industriali o artigianali qualora non fosse garantita una continuità produttiva o una riconversione industriale promossa dagli acquirenti degli stabilimenti produttivi.

Gli effetti dell’approvazione di questa legge sono stati immediati. Proprio in queste ore il sindaco di Campi Bisenzio ha chiesto alla Regione Toscana di accelerare il processo di costituzione di un Consorzio assieme alla Regione e ai comuni della piana fiorentina per intervenire quanto prima sullo stabilimento dell’ex-Gkn, anche attraverso l’esproprio.

La priorità ora diventa quella di fornire uno spazio ai lavoratori e alle lavoratrici della ex-Gkn per mettere a terra il piano industriale elaborato dagli stessi lavoratori e dai solidali. Occorre sciogliere il prima possibile il paradosso di un piano industriale senza stabilimento elaborato da, con e per lavoratori e lavoratrici senza stipendio da dodici mesi in uno stabilimento lasciato senza piano industriale dall’attuale proprietà. La battaglia è arrivata ad un punto di svolta e ora ci sono tutti gli strumenti per vincere questo lungo braccio di ferro con la proprietà,  che dura da più di tre anni.

Come Comunet-Officine Corsare ci auguriamo che l’esempio della lotta ex-Gkn possa presto avere effetti su tutto il territorio nazionale ed in particolare sul nostro territorio. La legge sui Consorzi di Sviluppo Industriale può essere uno strumento importante su cui ragionare anche in relazione alla crisi del settore automotive e manifatturiero che interessa tutta la Regione Piemonte. Siamo pronti e pronte a discutere con tutte le realtà interessate all’introduzione di una legge per i Consorzi di Sviluppo Industriale anche in Piemonte. Continueremo inoltre a dare il nostro contributo per sostenere processi di recupero cooperativistico d’impresa da parte di lavoratori e lavoratrici di aziende in crisi o a rischio di delocalizzazione in virtù dell’esperienza accumulata con la Rete Italiana delle imprese recuperate.

*Matteo Amatori, Componente di Comunet-Officine Corsare e del Collettivo di Ricerca Sociale.

*Benedetta Celati, Ph.D. in Diritto pubblico e dell’economia nell’Università di Pisa e in Scienze economiche nell’Université Paris-Est, collabora attualmente con l’Università di Bologna dove svolge attività di ricerca sui temi del Diritto amministrativo e del Diritto pubblico dell’economia. 

* Entrambi hanno partecipato alla stesura della bozza del testo di legge per la costituzione e il funzionamento dei Consorzi di sviluppo industriale della Regione Toscana come solidali alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della ex-Gkn.