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Jacobin #6: la politica della paura e la paura della politica ai tempi del Coronavirus

La politica della paura, la pura della politica, jacobin 6

16 Aprile 2020 19:00/21:00


Secondo incontro del ciclo “Raccontare la pandemia di oggi, immaginare la società di domani”, a cura di Comunet – Officine Corsare e Il Corsaro.

Rocco Albanese si confronta con Lorenzo Zamponi e Francesca Coin, della redazione di Jacobin Italia, a partire dal sesto numero della rivista, “La politica della paura e la paura della politica”, per riflettere dentro e oltre la pandemia.

La discussione si svolgerà su Zoom e sarà trasmessa in streaming, alle 19 di giovedì 16 aprile 2020, sulla pagina facebook.com/comunetofficinecorsare
Il link Zoom per chi volesse intervenire sarà condiviso all’interno dell’evento facebook.

Raccontare l’epidemia di oggi, immaginare la società di domani

Come si costruisce il racconto pubblico all’epoca di una pandemia globale e per raccontare cosa? Quali sono gli argomenti ricorrenti e le strategie narrative capaci di “fare” un senso comune ai tempi dell’isolamento?

In questi giorni il coronavirus è, letteralmente, l’elemento decisivo delle nostre vite. Definisce lo spazio in cui ci possiamo muovere. Rivela o rafforza paure profonde, ma anche aspirazioni che sembravano minoritarie. Ci costringe a dimenarci tra istanze di protezione e voglia di libertà. Si mostra capace di generare tanto torsioni autoritarie, quanto rivendicazioni di giustizia. Il racconto pubblico del virus è il filo conduttore di queste dirette, pensate per toccare vari temi: i corsi e ricorsi storici in materia di epidemie; il rapporto tra paura e politica; i modi in cui i dati del contagio possono essere letti e divulgati; i possibili sensi di “patriottismo” al tempo della pandemia.

Ogni incontro affronta un aspetto cruciale dell’attuale dibattito pubblico. Da un lato, crediamo sia importante mostrare come la pandemia – a partire dalla difficile realtà dell’Italia prima del coronavirus – sta fabbricando giorno per giorno la percezione collettiva di sé e degli altri. Dall’altro lato, si tratta di non dimenticare che c’è sempre l’opportunità di trovare parole capaci di raccontare la realtà all’insegna della giustizia e della solidarietà.

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